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Cantieri
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Il punto sui cantieri

Dall’estate due frese al lavoro contemporaneamente in Italia e Francia

In Italia e Francia TELT sta completando la realizzazione degli ultimi due cunicoli esplorativi della linea Tornio-Lione, prima dell’avvio dei lavori del tunnel principale sotto il Moncenisio.
Alla Maddalena di Chiomonte la fresa “Gea”, è arrivata a scavare 4.600 metri di galleria, su un totale di 7.500 previsti. Sul fronte francese, dopo lo scavo in tradizionale, tra qualche mese inizierà a lavorare al cantiere di Saint-Martin-La-Porte la fresa “Federica”, la mega talpa costruita in Borgnogna e che sta raggiungendo il cantiere con diversi trasporti speciali, che dovrà scavare una galleria di ricognizione di 9 chilometri, nell’asse e nel diametro della canna sud del futuro tunnel di base. Dall’estate per la prima volta ci saranno così due frese che scaveranno in contemporanea l’una verso l’altra su entrambi i lati delle Alpi. Attualmente sono 170 i lavoratori impiegati al cantiere italiano. Di questi il 71% viene dal territorio (il 34% dalla Valsusa, il 21% dall’area di Torino e il 16% dal resto del Piemonte), mentre sul fronte francese dei 411 lavoratori il 41% sono “locali” e un altro 13% arriva dal resto della Regione. L’obiettivo di TELT è continuare a operare con un’attenzione particolare alle esigenze ambientali, sociali e occupazionali dei territori attraversati dalla futura linea. Questi interventi si aggiungono ai 9 chilometri di discenderie già realizzate sul versante francese tra il 2002 e il 2010.
Le gare e le opere preliminari per la tratta transfrontaliera prenderanno il via nel 2017, mentre l’avvio dei lavori del nuovo traforo è previsto per il 2018. L’opera dovrebbe essere completata nel 2028/2029 in modo che i primi treni possano iniziare a circolare nel 2030.
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Il futuro Tunnel di Base prevede due canne di 57 km ognuna, 45 km sul versante francese e 12 su quello italiano, con rami di comunicazione ogni 333 metri, cioè circa 170 in totale. Sono inoltre previsti quattro accessi carrabili intermedi, cinque centrali di ventilazione e cinque aree di sicurezza. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, il costo della sezione transfrontaliera è stato stabilito, a conclusione della procedura di certificazione esterna dei costi, in 8,3 miliardi di euro. Per il finanziamento della sezione transfrontaliera della Torino-Lione è previsto il sostegno al 40% dall’Europa, il 35% dall’Italia e il 25% dalla Francia. A inizio dicembre Italia, Francia e Inea (The Innovation and Networks Executive Agency, agenzia europea incaricata di valutare i progetti dei trasporti) hanno sottoscritto il Grant Agreement per il finanziamento da 813 milioni di euro destinati alla tratta transfrontaliera dell’opera, deciso dall’Unione Europea per il periodo 2014-2019. Il contratto prevede per l’Italia il ruolo di Coordinatore del progetto e per TELT quello di Implementing Body.
Il Tunnel di base della Torino-Lione, 150 anni dopo l’inaugurazione del tunnel del Frejus, consentirà di attraversare le Alpi tra Francia e Italia alla quota di pianura, superando gli attuali limiti della linea storica (curve, pendenze, sicurezza, galleria unica che obbliga l’incrocio dei treni, costi economici ed energetici elevati, ecc.), come avviene al Loetschberg, quest’anno al Gottardo, e come avverrà al Brennero e negli altri tre valichi alpini (Koralm, Semmering, Monte Ceneri). La Torino-Lione, anello centrale del Corridoio Mediterraneo, si inserisce nella rete di trasporto TEN-T, la futura “metropolitana d’Europa” che favorirà la circolazione di merci e persone tra le maggiori città del Vecchio Continente. Il Corridoio Mediterraneo è l’unico che incrocia 7 delle 9 principali direttrici europee: Atlantico a Madrid, North Sea-Mediterranean a Lione, Rhine-Alpine (Genoa-Rotterdam) a Novara, Scandinavian-Mediterranean a Verona, Baltic-Adriatic a Venezia e Rhine-Danube e Orient/East-Med a Budapest.

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