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Tulipani: misure ambientali in Francia

Cantieri e tulipani

Sapevate che in Maurienne esistono delle specie di Tulipani endogene, ovvero che si sono diversificate geneticamente per adattarsi al particolare habitat alpino? I tulipani vengono dall’Asia, furono introdotti in Europa come piante ornamentali nel sedicesimo secolo, dai Turchi – del resto il nome tulipano viene del turco e significa “turbante” per la tipica forma del fiore. I tulipani presenti sul territorio sono quindi in qualche modo anch’essi la testimonianza antica e vivente degli scambi tra culture (e colture) e dell’importanza del nostro corridoio come via di transito. Oggi, nella zona, sono conosciute almeno 3 specie endogene di tulipani, rarissime e protette: di Raddi, di Mont’André e di Maurienne.
I Tulipani di Raddi sono stati osservati e registrati sul futuro sito di deposito di Plan d’Arc (comune di Saint-Julien-Montdenis). La regolamentazione per la protezione dell’ambiente in Francia esige che non vengano distrutte le specie protette, se non per una ragione imperativa di interesse pubblico, se non esiste altra soluzione più soddisfacente e se non si nuoce allo stato di conservazione favorevole della specie nella propria area di ripartizione naturale. E’ questa la ragione per cui TELT ha dato corso ad una campagna di trasplantazione-reintroduzione dei Tulipani di Raddi, raccolti dal sito di deposito di Plan d’Arc e reimpiantati su apposite parcelle del sito detto del “Poutet”, sul quale, per 30 anni e su un’estensione di 5 ha, TELT finanzia per altro una misura ambientale di restauro e conservazione di un habitat tipico della Maurienne. Lo stesso trattamento è stato riservato ai bulbi di Aglio romano, altra specie vegetale protetta, benché meno rara dei tulipani.
La trasplantazione, che ha riguardato circa 3000 bulbi tra tulipani e aglio, ha comportato la partecipazione di più attori:

  • Il Conservatorio Nazionale Botanico Alpino (CBNA) che ha diretto scientificamente e realizzato praticamente l’operazione
  • Il Conservatorio degli Spazi Naturali di Savoia (CENS) i cui  ecologi hanno identificato le parcelle più adatte per la reintroduzione e diretto il lavoro di preparazione delle parcelle di reintroduzione
  • L’Associazione Fondiaria e Pastorale (AFP) di Saint-Julien che rappresenta i proprietari delle parcelle e ha concesso l’utilizzazione del sito

Il coordinatore ambientale ingaggiato da TELT per il cantiere di SMP4, che ha coordinato i diversi attori e collaborato al lavoro materiale.
L’operazione, svolta con successo, ha avuto una piccola eco nel quotidiano il Dauphinée Liberé. Gli spazi che ospitano i bulbi, suddivisi in 3 zone per una superficie globale di circa 1100 m², dovranno essere adeguatamente manutenuti per i primi anni, ovvero finché non si ristabilirà un equilibrio ecologico tra questa specie e le circostanti. La manutenzione verrà assicurata, secondo un capitolato definito dal CENS, da un agricoltore locale identificato dalla AFP. L’attecchimento e lo sviluppo delle specie reintrodotte verrà monitorato scientificamente da una società specializzata selezionata da TELT, secondo un protocollo appositamente stabilito dal CBNA. TELT dovrà rendere conto regolarmente all’amministrazione francese in merito alla buona riuscita e al mantenimento della misura.

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