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Il Vertice di Venezia

Italia e Francia firmano il protocollo addizionale che dà il via libera alla realizzazione dell’opera

Si entra nel vivo della realizzazione della Torino-Lione. Il progetto di linea ferroviaria passeggeri e merci tra Italia e Francia diventa realtà dopo che lo scorso 8 marzo a Venezia i due Paesi hanno firmato il Protocollo Addizionale per l’avvio dei lavori definitivi della tratta transfrontaliera dell’opera. Il documento, che integra l’accordo di Parigi del 24 febbraio 2015, dovrà ora essere ratificato dai rispettivi parlamenti, aprendo così la strada alla predisposizione delle gare, delle opere preliminari e poi dei lavori del tunnel di base del Moncenisio che con i suoi 57 chilometri costituirà il tassello centrale della Torino-Lione. A sottoscriverlo nel corso del vertice bilaterale tra il premier italiano, Matteo Renzi, e il presidente francese, Francois Hollande, sono stati il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio e il segretario di Stato francese ai trasporti, Alain Vidalies. Un passaggio fondamentale che dopo vent’anni di discussioni, trattative, vertici internazionali e confronto con i territori, mette un punto fermo nell’iter per il compimento di un progetto ambizioso: superare le Alpi tra Italia e Francia con una ferrovia che non solo avvicinerà le persone, ma consentirà di avere un passaggio veloce e green per le merci in transito tra il Nord e l’Est d’Europa. Nello specifico il testo del protocollo ribadisce il costo certificato dell’opera di 8,3 miliardi di euro e fissa due principi: uno riguarda il metodo di calcolo per l’adeguamento dei costi e l’altro l’applicazione, per la prima volta in Europa, della normativa antimafia ai cantieri su entrambi i lati delle Alpi.
Secondo quanto concordato l’attualizzazione dei costi dei lavori all’inflazione avverrà con una verifica annuale sulla base di un indice calcolato su un paniere reale. Un meccanismo che dovrebbe fare in modo che i costi seguano l’andamento reale dei prezzi.
Sul fronte del contrasto al rischio di infiltrazioni della criminalità negli appalti, i due Stati hanno stabilito di dotarsi di un Regolamento dei contratti che dovrà essere elaborato dalla Commissione intergovernativa sulla base della normativa italiana, più stringente in materia. Una decisione che traccia un nuovo sentiero nella gestione delle opere trasnazionali e marca in modo chiaro la volontà dei due governi di avere cantieri trasparenti e le massime garanzie possibili contro gli interessi delle mafie.
I due Stati hanno sottolineato che l’Alta Velocità resta “una priorità per entrambi i governi” e il ministro Delrio ha ricordato che ora: “abbiamo due miliardi da spendere entro il 2019 e questa intesa è una garanzia di trasparenza in più”. Con il Grant Agreement sottoscritto a dicembre infatti, per le opere da realizzare entro il 2019, del valore di circa 1,9 miliardi di euro, Italia e Francia beneficeranno di un contributo europeo del 41,08%, pari a 813,8 milioni di euro.
Non sono mancate le proteste dei No Tav che poche ore prima del vertice hanno raggiunto la Laguna in corteo e su delle imbarcazioni, con cui hanno inscenato una “battaglia navale”. Nelle stesse ore a Roma alcuni amministratori della Valsusa contrari all’opera sono stati ascoltati nella commissione Lavori pubblici al Senato.

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